Diamoci del tu.

Quando sul lavoro qualcuno mi scrive, se non si tratta di personalità importanti (cosa peraltro mai accaduta) in genere inizio la risposta dicendo “se non ti spiace preferirei ci dessimo del tu”.

Penso infatti che tra colleghi, indipendentemente dal ruolo e dalla gerarchia, sia giusto così, prendendo un po’ esempio dal democratico e trasversale you anglosassone.

Per fare un esempio (e che esempio) una sera di un po’ di anni fa vado a sentire Armando Testa a una conferenza, a Torino.

Facevo il copy da pochissimo tempo e, avvicinatomi al grande Armando a fine serata, volli salutarlo dicendogli: buonasera, mi chiamo Massimo e sono un copy junior della Canard.

Lui mi strinse la mano e, guardandomi negli occhi, mi disse:

Ciao collega.

(Mi piace ricordare che Armando Testa spa è la prima agenzia italiana, nonché l’unica ad essere rimasta a capitale interamente italiano. E’ anche l’unica sigla nazionale ad aver acquisito agenzie all’estero. Ciao Armando, ci manchi tanto).

4 commenti
  1. James ha detto:

    Ciao, sono un copy brasiliano e altro giorno ho cominciato a leggere il suo blog. Forse possiamo cambiare esempi de advertising brasiliani e italiani… Il mio blog sta qua http://www.coletivosempapas.com (My english is better than my italian though! Congratulations for your blog, there are very interesting links!

  2. Condivido pienamente questo punto di vista e mi piacerebbe che potesse essere davvero cosi’ diffuso da diventare un’abitudine anche in Italia. (Al di la’ dei vincoli grammaticali e sintattici propri di un’altra lingua)

    Questo è il genere di scritto che solleva l’andamento della giornata.

  3. ciao james, i’ve seen your blog, and also commented that beautiful spot with the divorcing couple (advertising/consumer), i really enjoyed it. sure we’ll exchange stuff, and i’ll be back visiting coletivosempapas.

Lascia un commento