Ho letto Email Marketing.

Quando chiudi Email Marketing di Roberto Ghislandi hai la sensazione di aver letto un vero trattato, di quelli belli, completi, onnicomprensivi.

Inoltre – scusa se è poco – sai tutto sull’email marketing.

Non capita spesso di incontrare opere così esaurienti e devo dire che la stima che già avevo per il suo autore, conosciuto frequentando un corso, è aumentata ancora dopo questa lettura.

Insomma, il supermanualone mi ha entusiasmato. Ora provo a spiegare perché.

Intanto, un libro così è il sogno di chiunque pratichi l’autoformazione (cioè di chi cerca di capire in prima persona, chi studia la notte, chi ci tiene a sapere bene le cose, anche se poi magari delega).

Perché ti spiega. Ti fa capire. Ti mette in condizione di fare un buon lavoro.

Di nuovo, scusa se è poco.

Poi, non si ferma ai tecnicismi. Software, conversioni, deliverability, opt-in e opt-out… il know-how tecnico c’è tutto, ma non è dominante.

Anzi, direi che non è per niente necessario capire e applicare la formula che definisce il tasso di rinnovo delle liste, pubblicata a pag. 124:

K = x (Na – Ne)/Ntot
dove
K = (Na – Ne)/(Na + Ne) se Na – Ne ≠ 0, altrimenti K = 1

perché l’ottimo Ghislandi permette di comprendere la materia anche al di là e al di sopra di tutto questo.

Last but not least, è un libro intriso di cultura della rete.

E’ forse questo il suo aspetto più interessante, non è un libro per maniaci ossessivi dell’email marketing (ci saranno… io da parte mia sono abbastanza un patito), ma un libro di web marketing, dove la comunicazione via mail è inquadrata nel contesto dei dialoghi in rete e delle innovazioni che le hanno via via consentite, dalla famosa iniziativa virale di Hotmail ai social network.

Il tutto in un quadro dove la coda lunga, Google e Tim O’Reilly stanno al loro giusto posto.

Tra le chicche, il link al video dei Monty Python che ha creato l’espressione Spam (lo ripubblico qui sotto perché è troppo bello), l’esame comparato e approfondito (14 pagine) dei software per email marketing, la lista dei 20 errori più comuni nelle comunicazioni email.

Per chiudere, tra i motivi che mi hanno fatto apprezzare il libro c’è anche l’aver “vissuto” il tema sulla mia pelle, prima di incontrare tutto questo know-how. E’ stato curioso verificare qualche ipotesi, valutare a posteriori il lavoro fatto, cercare di capire la teoria dopo… aver giocato con la pratica. Come copywriter e come imprenditore.

E qui non posso non ricordare che le mie email per Monkey Business sono entrate nei casi di studio trattati dal libro… e se un “grazie” all’autore è d’obbligo, spero che la gratitudine non abbia inficiato la mia lucidità di giudizio :-)

Il libro in una frase:

Se guidate un’azienda, se fate marketing, se siete professionisti della comunicazione, soffermatevi a valutare l’importanza strategica di ogni singola email che scrivete. Se lo fate, vi ritroverete sicuramente a leggere questo libro, e con soddisfazione.

Il blog dell’autore si chiama Email caffè.

E adesso buon divertimento con i mitici Monty Python.

6 commenti
  1. Roberto ha detto:

    Ciao Max,
    grazie per la tua recensione. Scrivere un libro è un impegno molto oneroso e vedere che è servito a qualcuno è la migliore ricompensa che si possa avere, soprattutto se arriva da una persone che stimo assai.

  2. max ha detto:

    Beh, non credere che gli oneri siano finiti… mi sa che ti toccherà offrirmi un aperitivo :-)

  3. Luca R. ha detto:

    Ciao, ho trovato il libro sul sito alphatest.it.
    Vorrei comprarlo, e ho visto che c’è un codice promozionale da inserire per avere uno sconto.
    Non che Roberto può dare ai lettori di ohmymarketing un codice promozione, così, come prima iniziativa di ohmyCOmarketing?
    Sinceramente sarei ancora più interessato ad una versione elettronica del libro. Per 20 Euro via paypal direttamente a Roberto, potrei aver un file in formato RTF o HTML?

  4. Roberto ha detto:

    Ciao Luca,
    sul sito dell’editore il libro si può acquistare con il 15% di sconto. Il codice di promozione viene utilizzato dall’editore quando fa particolari campagne per stimolare un po’ le vendite sul Web. Proverò a chiedere se c’è spazio per l’iniziativa a cui ti riferisci.
    Rispondere alla tua seconda domanda è molto più complesso perchè apre una serie di temi. Provo ad accennarne qualcuno e a fare qualche premessa.
    Chi come me decide di scrivere un libro non lo fa per motivi prettamente economici. Un libro come il mio in Italia, se si è molo fortunati, può vendere qualche (poche) migliaia di copie. Il margine che l’autore ha si può aggirare tra il 7 e il 10% del prezzo di copertina. E questo avviene solo in quei casi fortunati in cui ci si imbatte in un editore che crede nel tuo progetto ed è disposto a rischiare e pagare per il libro invece che chiedere all’autore un contributo in denaro per pubblicarlo. I conti sono presto fatti: nel caso migliore si ricavano qualche migliaio di euro. Se pensi al lavoro che c’è dietro, non essendo un copia e in colla ma un “opera originale”, puoi bene capire che i motivi sono altri.
    Come idea scrivere le circa 380 pagine del libro, organizzare gli argomenti, raccogliere i dati, intervistare le aziende per le case history e insomma scrivere nella sua interezza il libro mi ha occupato per qualche cosa attorno alle 800 ore di lavoro, pari a circa 100 giornate lavorative. Lascia stare che poi sono ore sottratte generalmente al sonno e quindi “non contano”.
    I motivi non sono dunque prettamente economici ma sono sostanzialmente, per lo meno nel mio caso, di due tipi.
    Tra quelli del primo tipo c’è la voglia di fare qualche cosa di nuovo (prima d’ora ho sempre scritto solo articoli), il piacere di divulgare e la soddisfazione del proprio ego a trovare in libreria un libro con in copertina il proprio nome.
    Il secondo tipo di motivi è puramente di immagine e di supporto alla mia attività. Svolgo attività di consulenza e formazione nel campo del web marketing e dell’email marketing solitamente verso aziende in cui la cultura di Internet è ancora poco diffusa. Mi rivolgo soprattutto non a chi già buone conoscenze di web marketing e vuole migliorarle, ma a chi ha buone conoscenze di marketing, di comunicazione, ha un posto di rilievo nelle aziende e vuole avere, attraverso la formazione o, perché no? un libro, una buona conoscenza di un argomento specifico, ad esempio il web marketing. In questa fascia di persone e in chi, come me, ha un amore ancora moto forte verso i libri è più facile distinguersi con un libro appunto piuttosto che con un pdf da scaricare. Sono convinto cioè che in molti ambienti la carta stampata abbia un peso per l’immagine molto migliore di un file, indipendentemente dalla qualità dei contenuti.
    A questo poi puoi aggiungere alcune perplessità dovute alla protezione delle copie per cui lavori analoghi o semplici copia e incolla di articoli mal tradotti e reperiti su internet vengono venduti per 150, 200 o anche 250 euro la copia non so se per avidità o perché mettono in conto che per ogni copia venduta ne circolano altre dieci copiate.
    Io ho preferito non confrontarmi con questo fenomeno e fare in modo che con una modica spesa, paragonabile a quella di una serata in pizzeria (23 Euro), chiunque potesse avere un libro “vero”. Non so se la scelta fatta sia giusta o meno, il libro è appena uscito, vedo però che qualche ritorno lo da e quando lo porto ai miei clienti o ai primi appuntamenti con potenziali clienti un po’ di scena la fa. È sicuramente un biglietto da visita che ti fa ricordare.
    Detto questo, per ringraziarti di avermi dato la possibilità di spiegare le mie motivazioni, se mi mandi un indirizzo fisico (casa o ufficio) sarò lieto di spedirtene una copia in omaggio.

  5. Luca R. ha detto:

    G… GULP! L’indirizzo te lo mando subito.

    Grazie per la risposta.

    Il motivo per cui cerco copie digitali è che leggo di notte, a letto, mentre mia moglie dorme. E leggendo sul palmare a lei do meno fastidio, rispetto a luci/lucette accese, giramenti di pagine, cambi di posizione. D’inverno mi rannicchio sotto la trapunta con solo la punta del pollice fuori per lo scroll down, e vado avanti ore.
    (Senza contare che così leggo anche in treno e alle riunioni inopportune.
    E se prendo sonno mentre leggo, il segnalibro elettronico si posiziona automaticamente, invece il libro si chiude e non trovo più dove sono arrivato :-)

    Però ho capito e condivido il tuo punto di vista.

    GRAZIE ANCORA

    Luca

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