Di chi sono le marche? Nostre.

Non l’ho detto io, ma un signore che si chiama Federico Minoli ed ha lanciato la community più infoiata che ci sia: quella dei Ducatisti. Ma non siamo qui a parlare di moto, ma di marketing.

Così Minoli nel 2006:

Quando la gente si abitua non puoi più tenerla fuori (dall’azienda, nda): i ducatisti vogliono dire la loro sui prodotti.
Recentemente è successo per l’ipermoto, una moto nuova che viene lanciata.
Utilizzando il blog (…) indico al proposito una specie di referendum.
Mettiamo il progetto in rete e chiediamo l’opinione della tribù.
Nel giro di cinque giorni otteniamo migliaia di risposte, con un gradimento stratosferico.

Allora, sempre tramite blog, invito i ducatisti alla riunione in cui si decide se produrre o no questa moto.
Attraverso una videocamera i ducatisti seguono dal vivo il processo di decisione.
Decidiamo di farla, la moto torna in Internet con una versione più definitiva.

I ducatisti sono sempre più entusiasti ma rilevano che c’è un solo freno a disco e dicono che ce ne vorrebbero due.
Gli ingegneri sostengono che questa moto, con il peso e la potenza che ha, non necessita di un secondo disco e inoltre due dischi costano il doppio.
Cosa facciamo?
Mettiamo il secondo disco, ovviamente. Ma questo richiede una decisione apparentemente illogica e autoritaria, che viene presa da qualcuno che deve mettersi contro gli ingegneri.

Se si apre l’azienda e noi abbiamo un desmowiki e un desmoblog, improvvisamente la domanda vera è: di chi è la marca?
Noi siamo convinti che la marca sia dei ducatisti.

Fonte: Societing di G.P. Fabris.

4 commenti
  1. Flavia ha detto:

    bellissimo. non ho parole. ho il libro di Fabris tra le montagne di libri sulle mamme, insolito connubio penserai, e invece no, penso io. vienimi a trovare, sei citato oggi…. :)

  2. max ha detto:

    @flavia: grazie (40 giorni dopo…).

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