Coworking, gigantismo e fallimenti.

Oggi ho letto due notizie che, sommate, mi fanno pensare.

La prima è che nasce a Milano un superspazio di coworking di 3.000 metri quadrati con 250 postazioni, che ancor prima di aprire si annuncia come “ecosistema perfetto”.

La seconda è che Loosecubes, azienda di New York tra le prime a proporre servizi di online booking per coworking chiude i battenti, dopo aver ricevuto finanziamenti per qualche milione di dollari ed essere passata da 2 a 16 persone in pochissimo tempo.

E poi penso a Cowo, alla fatica che facciamo a coinvolgere i coworker uno ad uno, penso alle persone che entrano nel progetto con 350 sudati euro e penso a noi che facciamo il possibile perché li riguadagnino quanto prima.

Penso al nostro ecosistema, che non mi sognerei mai di definire “perfetto”. (Sì, penso anche  all’importanza della comunicazione). Penso che non mi va di associare l’idea del coworking a un’azienda che può fallire.

Quasi quasi penso che la Cowo Economy sia meglio dei metri quadrati, e forse anche dei milioni di dollari (visto il risultato che producono).

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